Il vino dei Borbone e dei Bonaparte

La storia di Cantine Bonaparte si intreccia con la casata reale dei Borbone e dei Bonaparte. È il 1808, Gioacchino Murat assume la reggenza del trono di Napoli. Al suo fianco, pochi mesi dopo siederà sua moglie, Carolina Bonaparte, granduchessa di Berg, Regina di Napoli ed ultima sorella di Napoleone.
Durante un viaggio nelle terre aversane, Carolina rimase estremamente colpita dagli ettari di alberate di Asprinio, tanto da spingerla a scrivere in una lettera al consorte Murat:

“Questa è la terra promessa, nella campagna si vedono festoni di viti attaccati agli alberi con sparsi grappoli di uva assai più belli di quelli che gli Ebrei portarono a Mosè.”

La lettera di Carolina continua così:

“Spero che quanto dico ispiri il desiderio di venire a vedere questo paese vale certo la pena di fare cinquecento leghe per vederlo.”

Accanto alla storia dei Bonaparte, dalla loro real tenuta di Carditello, la Versailles
partenopea, i Borbone diedero una decisiva impronta al paesaggio agrario campano di Pozzuoli, della Pianura di Caserta, Aversa, Capua e della zona flegrea, grazie alle colture di viti maritate a pioppi ed olmi. Philip Hackert, pittore della famiglia reale, nel 1786 ritrae una scena di vendemmia in cui la famiglia riposa tranquilla e rilassata proprio sotto un festone di vite maritata d’Aversa.

L’Alberata Aversana

La nostra è una storia di forza, coraggio e pazienza. La forza dell’uva in difficoltà. Il coraggio degli uomini ragno dalle grandi doti acrobatiche. La pazienza di preservare un’antichissima coltivazione che va via via scomparendo in queste aree. L’Alberata Aversana è un metodo colturale incredibile, con il quale si indica il sistema di vite maritata ad alberi solitamente di pioppo, più raramente di olmo, con la vite a piede franco sostenuta da un singolo albero tutore. Quest’ultimo si lascia sviluppare in altezza fino a raggiungere i 10/15 metri. Ad ogni albero tutore sono affidate 4 viti che spingono i tralci a diversi metri dal suolo, ramificandosi in vario modo. L’unica uva che, grazie all’altezza, non ha bisogno di trattamenti. Il nutrimento lo riceve dal suo tutore. Potatura e vendemmia vengono svolte mediante il ricorso a lunghe e strette scale di legno, sulle quali i vignaioli, detti “uomini ragno” si inerpicano per lavorare ai tralci. La vinificazione e la spumantizzazione conoscono il buio ed il freddo di gole di tufo, profonde anche 15 metri ad una temperatura intorno ai 13-14 gradi.

Cantine Bonaparte

Sorpresa dal sole a baciare il cielo.

Philipp Hackert, Famiglia reale alla vendemmia a Carditello (1790-1791)

Cantine Bonaparte

Premi ed Eventi

2019

  • International Spirits Challenge Edition 2019 (Bronzo e Oro) – Londra

2020

  • Forbes Italia selezione di Luca Gardini – Rivista pubblicata
  • Inserimento nella guida I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia 2020
  • Protagonista di svariate puntate de “L’ingrediente perfetto” su La7
  • Riconoscimento Vinoway Wine Selection (Argento)
  • Partecipazione evento Salotto Vinoway in diretta streaming con il Maestro Vessicchio
  • Partecipazione evento Wine Channel “Bufala dop e Asprinio” in diretta streaming con il Maestro Vessicchio

2022

  • Partecipazione diverse edizioni Vinitaly
  • Sponsor Gran Premio di Formula 1 presso Fairmont Hotel di Montecarlo
  • Protagonista libro “Asprinio d’Aversa” Racconto di un matrimonio Felix di 3000 anni fa del professor Michele scognamiglio —Cuzzolin Ediotre — Presentazione GrandHotel Serapide
  • Prodotti protagonisti di svariate puntate su “Radio Baraonda” e canale Piuenne Tv
  • Partecipazione evento Mediterrano Wine & Food and Travel
  • Riconoscimento The WineHunter Award Bronzo e Argento edizione Merano
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